Tumore del retto: quando non operare
Il carcinoma del retto è una neoplasia che spesso richiede trattamenti multimodali, inclusi chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Tuttavia, negli ultimi anni, si è sviluppato un crescente interesse verso strategie di gestione non operativa (Non-Operative Management, NOM) per pazienti selezionati che ottengono una risposta clinica completa (Complete Clinical Response, cCR) dopo terapia neoadiuvante. Questo approccio mira a preservare l'organo e migliorare la qualità della vita senza compromettere il controllo oncologico.
Approccio Non Operativo: Principi e Benefici
La gestione non operativa si basa sul concetto di "watch-and-wait" (osserva e aspetta), in cui i pazienti con carcinoma del retto localmente avanzato che raggiungono una cCR dopo terapia neoadiuvante vengono sottoposti a sorveglianza attiva piuttosto che a resezione chirurgica. Questo approccio offre diversi vantaggi:
Preservazione dell'organo: Evitare la chirurgia radicale consente di ridurre il rischio di disfunzioni intestinali, genitourinarie e sessuali, migliorando la qualità della vita dei pazienti[1][2].
Efficacia oncologica: Studi come il NO-CUT trial hanno dimostrato che la NOM non compromette la sopravvivenza libera da recidiva a distanza (Distant Relapse-Free Survival, DRFS), con tassi di sopravvivenza vicini al 97% nei pazienti con cCR[3][4][5].
Riduzione della morbilità: La chirurgia del retto può essere associata a complicanze significative; l'approccio NOM evita tali rischi[6].